Una domenica pomeriggio di metà dicembre dello scorso anno io e Laura siamo usciti per una passeggiata. Non che si potesse scegliere di fare molto altro, ho quasi perso il conto dei vari “Lockdown”, quarantene o zone di colore diverso che per via dei decreti si insinuavano nelle pieghe della routine a gestire in modo discutibile quella che è definita come pandemia globale.
In quel periodo di Avvento, poco prima di Natale, eravamo costretti a stare nella nostra bella casa di San Marino. Una casa ampia, molto luminosa, dove in alcuni momenti della giornata la luce entra in modo quasi prepotente, come se il sole, la natura, volessero tutti imporre la loro bellezza e mettersi in mostra.
La parola “Costretti” è brutta, anche perché a noi è sempre piaciuto abitare lì. Tuttavia, con quelle regole, abbiamo dovuto rinunciare alla nostra abitudine di trascorrere il fine settimana a casa dei genitori di lei, e questo, soprattutto nel periodo precedente il Natale, può risultare alienante. Nonostante ci siano non più di trenta chilometri di distanza, si sentiva una certa lontananza.
Durante la passeggiata, Laura ha parlato per qualche minuto al telefono con sua mamma, e tutti loro tranne noi, erano in casa in compagnia per prepararsi al Natale. Non che fosse una cosa triste, semplicemente si notava la differenza rispetto gli altri anni in quel periodo.
Allora non ho fatto altro che fotografare la nostra routine di quel fine settimana, la luce che scandisce gli angoli e gli oggetti di casa, i momenti della giornata, la nostra intimità e qualche immaginazione che nasce dall’atto del guardare la televisione unito a quello di guardare fuori dalla finestra. Ho trasposto un senso di straniamento di quel tempo negli oggetti, nei volti e nelle forme
Per fortuna però quella luce poi continua a entrare dalle finestre.
D’altra parte tramite fotografie che avevo realizzato alcuni anni prima in quel periodo circa e non solo, ho immaginato la vita dall’altra parte, come in quella telefonata che stavo udendo durante la passeggiata.
Ho immaginato casa dei miei suoceri e dei nonni di Laura, il luogo e le persone, tutto pronto per rivederci durante il giorno di Natale. Nel frattempo, anche le cose di casa però, sotto una certa luce, rimandano alla persona che impreziosisce ogni cosa.
Marco Guidi
NB. Una fotografia, è stata volontariamente “Pixelata” per ragioni di privacy