E'Morto e sta per Morire
di Marco Guidi
Ho rivisto la mia tesi di laurea in cui sono presenti alcune fotografie di autori americani tra cui Alexander Gardner, autore del ritratto a Lewis Payne (prima foto qui sotto). Inevitabilmente mi sono ricordato di quello che Barthes aveva scritto nella sua “Camera Chiara”. Lewis Payne, attentatore del segretario di Stato americano Steward, si trova nella sua cella prima dell’impiccagione. Parlando di questa immagine Barthes ne aveva sottolineato l’orrore di un futuro anteriore in cui la morte è la posta in gioco.
Ma quante altre MORTI ci mostra la fotografia, in una sua intrinseca ricetta in cui l’ingenua inconsapevolezza, la certezza, quella “Souci d’Equitè” che accomuna tutti nei confronti della morte, tipica della natura umana, si miscelano in modo inquietante all’orrore di un futuro anteriore?
Cosa hanno oltretutto in comune queste foto? Le mani. Legate, che si stringono, che salutano, che firmano autografi. O che scattano le ultime fotografie per le quali tengono una fotocamera tra esse.
Gli ultimi gesti di una vita vissuta nei suoi ultimi istanti.
Certo, l’unico vero condannato a morte (Almeno dal lato della legge degli uomini, quella dei codici e non quella “Fai da te”) è Lewis Payne. Ma in fondo per gli altri cambia poco.
28/06/1914, Sarajevo, Prima dell’Assassinio dell’Arciduca d’Austria Francesco Ferdinando e la moglie. (foto, Autore Sconosciuto)
22/11/1963, Dallas, Uccisione di JFK . Poco dopo, Lee Harvey Oswald sparerà con il fucile, il tristemente celebre Carcano-Mannlicher 91/38 dall’ultimo piano del deposito di libri, “L’orribile palazzo di mattoni rossi” di cui parlò anche Stephen King.
(foto, Autore Sconosciuto).
08/12/1980, New York, John Lennon con il suo assassino, Mark David Chapman, poche ore prima della morte. Nella fotografia l’Ex-Beatle firma una copia di DoubleFantasy, il suo ultimo album.
Foto: Paul Goresh
25/05/1954 – L’ultima fotografia scattata da Robert Capa prima della sua morte.
E’Morto e sta per Morire